8 maggio 2020, Giornata Mondiale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, non una come tante. Quest’anno, nel giorno che celebra i volontari CRI in tutto il mondo, ricordando la nascita di Henry Dunant, fondatore del Movimento, non ci saranno sfilate di mezzi, bandiere sventolanti e attività di piazza a colorare di rosso e bianco le città. Eppure, oggi come non mai, nel bel mezzo di quella che è stata definita una “novella Solferino”, è vivo il bisogno di sentirsi parte di qualcosa di grande, di fermarsi, tirare il fiato e guardare indietro allo straordinario, quanto faticoso, lavoro svolto negli ultimi mesi.
LE CELEBRAZIONI A PARMA - Quest’anno, nel Comitato Croce Rossa di Parma, la settimana non è stata caratterizzata dal solito calendario di eventi, non è stato inaugurato un nuovo corso base e oggi il Parco Ducale non ospiterà il villaggio CRI, i cittadini e i sorrisi dei volontari in polo rossa.
Tuttavia, non mancheranno attività e celebrazioni, seppur in forma ridotta, nel rispetto delle disposizioni vigenti.
«Abbiamo portato in dono al Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, la nostra bandiera affinché sia esposta al Palazzo Municipale- spiega Andrea Oppici, membro del Consiglio Direttivo CRI Parma, e continua-Oggi cogliamo l’occasione per sottolineare la nostra Unità come Comitati della Provincia postando sui nostri canali social lo stesso messaggio. Inoltre, abbiamo organizzato un corso di aggiornamento in distance learning per i nostri Volontari, perché la formazione è la base della nostra Azione e non possiamo fermarla.»
«È un 8 Maggio, dunque, durante il quale non possiamo stare insieme fisicamente, ma che ci permette di riflettere su come, col progredire dell’emergenza, siano stati sempre più numerosi i Volontari pronti a svolgere servizio, senza badare se fosse su un’ambulanza o nella distribuzione alimentare, ad esempio. Sono andati dove c’era bisogno. - continua Oppici- Chi ha scelto per motivi di salute propria o dei familiari di stare a casa, si è messo a disposizione del Comitato, per aiutare da remoto, dimostrando che un Volontario della Croce Rossa resta tale sempre e comunque, e tiene fede al proprio impegno nonostante la paura e le difficoltà.»
CRI PARMA CONTRO IL CORONAVIRUS - Sin dalle primissime ore dell’emergenza, infatti, la Croce Rossa, in tutto il mondo, ha visto la mobilitazione di migliaia di volontari, pronti a mettersi al servizio della comunità, nel rispetto e con la guida dei Sette Principi. Ed anche il Comitato Croce Rossa di Parma è al fronte. Da mesi, Volontari e dipendenti continuano a lavorare, fianco a fianco, a dispetto dei lunghi turni, della stanchezza e delle difficoltà incontrate lungo la strada.
Sono oltre 500 i Volontari attivi su più fronti, nei momenti di maggiore crisi sono stati attivati fino a nove mezzi di soccorso e, nel solo mese di marzo, si sono registrati oltre 1400 interventi in emergenza gestiti dal Comitato.
«In accordo con le Aziende Sanitarie e le Istituzioni locali, si sono implementati servizi sociali che possano favorire le persone in difficoltà- spiega Giuseppe Zammarchi, Presidente di CRI Parma -In particolare, spesa a domicilio tramite la campagna del Comitato Nazionale ed il Comune di Parma e servizio ritiro/consegna farmaci da Farmacia Ospedaliera in collaborazione con il Comune di Parma e Parma welFare. Senza dimenticare i tanti servizi spesso svolti in silenzio, dal gruppo di Protezione Civile del Comitato, attivo sia in missioni in città che fuori provincia»
I Volontari hanno dovuto adattarsi non solo a nuove esigenze e bisogni della popolazione, ma anche a convivere con la paura, con sentimenti contrastanti e il bagaglio emotivo che si fa via via più pesante a fine turno. «Non possiamo e non dobbiamo illuderci che questa situazione drammatica non lascerà qualcosa anche dentro di noi- spiega Giorgio Sgroi, autista-soccorritore e referente SeP -accettarlo è sicuramente il primo passo per pensare poi ad una possibile soluzione, magari accompagnati da qualcuno di formato ed esperto.»
L’essere in prima linea nel mezzo dell’emergenza, però, è stato per molti anche motivo e occasione di arricchimento: «Avverto più preoccupazione che paura, ma ho voglia di mettermi in gioco- spiega Maria Carmela Apuzzo, allieva del Corpo delle Infermiere Volontarie- L’essere volontaria della Croce Rossa mi ha aiutato a scoprire una parte di me che non immaginavo: il coraggio di combattere contro un nemico invisibile.»
Nel festeggiare, infine, i volontari di tutto il mondo, un pensiero, va a chi ci ha lasciati, ai Volontari caduti in questo periodo così duro, ai lutti che ci “rattristano il cuore”, ma che devono essere da monito e motivazione per affrontare con responsabilità e ulteriore forza questa Fase 2.